LAMEZIA TERME
Comune della provincia di Catanzaro, 38 Km a WNW del capoluogo CZ, a 216 m.s.m.. E'
posizionato sul versante tirrenico, sull'estreme pendici meridionali del gruppo montuoso
del Reventino ed è esteso nella piana di S. Eufemia. Comune di 160.24 Kmq con 68.141 ab.
(lametini). Fu costituito nel 1968 con l'unione dei comuni Nicastro, Sambiase e
Sant'Eufemia Lamezia.
Centri abitati: Acquafredda, Bella, Fronti, Gabella, Nicastro, Sambiase, San Pietro
a Maida Scalo, Sant'Eufemia Lamezia, Zangarona. L'abitato di Nicastro, centro agricolo ,
industriale e commerciale, è posto al margine settentrionale della piana di Sant'Eufemia,
sulle pendici meridionali del monte Reventino (1.410 m) estrema propaggine della Sila
Piccola. Sorge tra i torrenti Piazza , Canne
Sambiase, ad W anch'esso al
limite della pianura, si è sviluppato su entrambi le sponde del t. Cantagalli.
Sant'Eufemia Lamezia, sorge presso la costa.
Cenni Storici: Nicastro, di origine bizantina nota con il nome di Neocastrum. Ebbe
una notevole prosperità e splendore in età sveva. Federico II le diede lustro ed
importanza e nel castello vi tenne prigioniero il figlio ribelle Enrico. Appartenne
successivamente come Contea ai due rami dei Caraccioli, detti poi di Nicastro (1415-1608),
passò ai D'Aquino di Castiglione nel 1608. Danneggiata dal terremoto nel 1638. Colpita
dalla piena congiunta dei torrenti Piazza e Fiumare. Nel Risorgimento fu un centro dei
più attivi per congiure e moti. Sambiase, sorge nel sec. X e venendo quasi distrutto da
un terremoto del '400. Fu compreso nel feudo di Nicastro, fu della Contea dei Caracciolo
(1415), passando ai D'Aquino di Castiglione. A Sambiase nacquero Giovanni Nicotera
(1828-94), uomo politico ed il filosofo Francesco Fiorentino (1834-84). Sant'Eufemia
Lamezia, ebbe origine da un villaggio di bonifica nel 1935 e prese nome dalla città di
origine monastica distrutta dal terremoto del 1638, già sede di baliaggio dell'Ordine di
Malta.
Cenni Artistici: Nucleo antico di Nicastro che sorge sulle falde di un colle sulla
cui sommità sorgeva il castello Normanno ,ricostruito dagli Svevi, restaurato dai
Caracciolo e dai D'Aquino e fortemente danneggiato dai terremoti del 1638 e 1783. Restano
oggi parte delle mura di base e del maschio.
La Cattedrale, seicentesca (1640) a cui si accede da una doppia scalinata, presenta una
maestosa facciata a tre portali e otto semicolonne binate. Nei due nicchioni sopra i
portali laterali si trovano i busti di Marcello II e di Innocenzo IX. L'interno,
originariamente barocco, conserva un acquasantiera in marmo verde di Calabria del sec.
XVIII, una Cena , tela del sec. XVIII, preziosi arredi sacri, ed intagli in legno sec.
XVII e XVIII. Chiesa di San Domenico, facciata settecentesca, si conservano tele
dell'artista locale F.Coltelli, sec. XVIII, pregevoli paramenti. Chiesa di S.Caterina,
rifatta nel '700 sulla più antica chiesa di Santa Caterina delle Grotte. Chiesa dei
Cappuccini, tela dell'Immacolata del A. Cefaly (1827-1907), ciborio ligneo con intarsi di
madreperla sec.XVIII. Seminario Vescovile, sorge su un monastero brasiliano in cui si
conserva una statua della Madonna attribuita a Domenico Gagini. Nel tesoro del vescovado
è custodito un bacolo d'argento del '600. Chiesa Arcipretale di Sambiase struttura
seicentesca, interno decorato con stucchi barocchi sec. XVII. Località Sant'Eufemia
Vetere, sussistono gli avanzi del monastero benedettino sec. XI. Torri Scapuzzuta e di
Capo Severo sec. XVI. |