IL
MEDITERRANEO
(spunti di riflessione tratti da: "Il Mediterraneo Ambiente e tradizioni" di O.
Ribeiro, Ed. Mursia ed Altri)"I
salvatori del mondo sostengono che,nel nostro tempo,tutti devono vivere secondo gli stessi
modelli,senza che si tengano in alcun conto abitudini,gusti,preferenze o vantaggi
locali" (O. Ribeiro)
· -Non abbondano le opere di sintesi geografica sul Mediterraneo;
bisogna rivolgersi alla letteratura straniera ed a scritti di vari decenni fa; ora tutti
sanno quali profonde trasformazioni siano intervenute e siano tutt'ora in atto nella
geografia del nostro bacino marittimo.
· La cultura mediterranea va scomparendo salvo sporadici segni per
effetto delle spinte delle tecnologie moderne che tendono ad uniformare ed a livellare.
· Il Portogallo, situato alle porte del Mediterraneo, è
caratterizzato,per metà del suo territorio,da vigorosi influssi mediterranei anche negli
aspetti dell'ambiente naturale dove sopravvivono motivi tradizionali nella vita e nelle
opere dell'uomo.
· Raccontare la storia del Mediterraneo è una lezione di aderenza
all'umile ed all'oscura realtà che tutti i giorni si rinnova nelle città e nelle
campagne,lungo le coste e sulle montagne.
· Visitando il mondo si può comprendere meglio l'originalità del
Mediterraneo e la sua vigorosa proiezione nel mondo.
· Libri sul Mediterraneo:
1-Portogallo, il Mediterraneo, L'Atlantico- Orlando Ribeiro 1943
2-Geografia e civiltà- O. Riberio 1943
3-Principi di geografia umana- Vidal de la Blache
4-Mondo Mediterraneo- Fernand Braudel
5-I lavori ed i giorni (Esiodo)
· L'immagine del Mediterraneo, non è quella che risulta dalle sue
recenti trasformazioni, un mondo sorpassato,ma un mondo che si conserva malgrado le
novità che ne trasformano le apparenze.
· Detto:- Il presente proviene dal passato - Leite De
Vasconcellos.
-Il progresso, un grande poeta lo chiamò, un delirio di imbecilli - col tempo si è
trasormato in qualcosa di sempre più potente e sempre più pericoloso: un'arma a doppio
taglio che qui apre ai popoli, nella fitta selva del destino, un cammino redentore, e che
là distrugge implacabilmente le loro radici.
- Con la neve quotidianamente dinanzi agli occhi compresi meglio ciò che sono la
melanconia e la nostalgia della terra e delle abitudini familiari ed anche come la vita
dello spirito sia l'unico "rifugio dagli affanni"-
-Un libro deve essere concepito per resistere al tempo e perciò poco contano le
circostanze nelle quali fu scritto.
-Alle traversie della vita non si può dare risposta più adeguata che quella di mostrare
come esse possano ritardare, ma non annullare, la libera vita dello spirito. Ribeiro-
-I figli dei tropici, oggi dovunque e ogni volta in maggior numero,preparati nelle
discipline scientifiche del mondo occidentale,possono portare un contributo a questo
arricchimento di fatti e di dottrine.
-Ciascuno di noi, per quanto l'esercizio professionale ci prepari ad una visione obiettiva
ed equanime, porta nascosta nella propria personalità un'impronta di origine scientifica.
-Un mondo uniforme, per quanto di illustri panni possa rivestirsi,è pur sempre un mondo
impoverito.
-Huntington e Toynbee vedono in una certa ostilità della natura lo stimolo del progresso
e la sfida che incoraggia, concetti che alcuni fatti suffragano e molti di più
contraddicono, la civiltà mediterranea deve certamente molto a questa lotta, temprando
negli uomini la forza e la tenacia.
- Dal ciliegio al castagno, ben mi trovo; dal castagno al ciliegio mal
mi vedo. proverbio
- A chi non ha pecore gli si dia il vomere -proverbio del Portogallo.
- L'albero fa la terra, privilegi naturali del mondo mediterraneo.
- La vite tra i Romani era circondata da gran rispetto, essa è
l'orgoglio della città, "seguire la sua crescita è un diletto che non annoia
"Cicerone.
- La vite accompagnava la stessa propagazione del
Cristianesimo:"costruiva chiese e piantava vigneti"(diploma di Carlo Magno).
- "Olea prima inter arbores est" I Romani
- "Non nisi natura parendo vincitur"
- Nel periodo del pomodoro tutte le cucine sono buone-si dice in
Portogallo.
- L'aratro è il disordine che entra in una casa, proverbio arabo.
- L'Islam è il deserto, autore mussulmano
- Il Mussulmano è l'anti deserto -Paul Morand.
- Il deserto è la seconda faccia del Mediterraneo.
- I salvatori del mondo sostengono che, nel nostro tempo, tutti devono
vivere secondo gli stessi modelli, senza che si tengano in alcun conto abitudini, gusti,
preferenze o vantaggi locali.
- Il sapere popolare, fondato sulla tradizione orale, è un tesoro
prezioso che nessuno potrà sostituire.
- Oggi la campagna è disturbata dal fragore insistente e monotono delle
macchine agricole.
- Mutano i tempi e con essi la tradizionale mentalità. La gente moderna
si inorgoglisce tanto da appartenere alla propria epoca, come si vergogna del passato da
cui pur trae origine.
- Il Mediterraneo, nell'insieme, continua, in genere ad essere visto
dall'esterno, in una prospettiva che adotta come linea centrale l'Italia e si sviluppa
verso la Grecia e l'Oriente.
- La via dell'espansione delle piante va da Oriente verso Occidente.
- Con il sudore e con l'ingegno, da molto tempo gli uomini sono legati
alla terra del mediterraneo che non produce senza sforzo.
- Un Tedesco immagina con difficoltà come vivevano i Germani; un Greco
vede tutti i giorni,nei campi e nei porti,scene che potrebbero farlo sentire contemporaneo
di Omero - J. Sion.
- L'ulivo definisce il Mediterraneo,le palme da datteri il deserto.
· Portogallo, terra estrema, marginale in relazione sia al complesso
mediterraneo sia al Continente; la prima terra con cui entrano in contatto le masse di
aria umida dell'Atlantico, trascinate nel flusso generale della circolazione delle
latitudini medie; la prima che scrutò i percorsi oceanici e stabilì, con la frequenza
delle rotte, relazioni regolari tra tutte le parti del mondo.
· Mediterraneo, zona tropicale, le cui forme
orografiche sono strane,il suo regime idrico sconcertante, esotica la sua vegetazione,
come i modi di vita delle sue regioni, ui abitate da una umanità incapace di elevarsi a
quella organizzazione dello spazio che sostenta le grandi densità, là sede dei maggiori
formicai umani che si conoscono. Insensibilmente, si delineano i contrasti rispetto alle
latitudini medie ed ai paesi altamente industrializzati: un clima dominato dall'alternanza
di siccità e di pioggie impetuose e continue, che alterano le roccie sino a una
profondità incredibile, un rilievo dalle forme vigorose, superfici spianate di estensione
smisurata, ampie vallate, versanti scoscesi e spuntoni rocciosi dalle ripide scarpate;
grande città moderne, dallo sviluppo prodigioso e caotico, ed insieme modi di vita
primitivi, un'agricoltura ora fatta grazie all'irrigazione e all'accumulazione di lavoro e
ingegno, ora derivante dalla depredazione e dall'incendio, distruggendo boschi, degradando
i terreni e abbandonando così il suolo sterile e la vegetazione ostile; un vento di
speculazione che spira fortemente sopra queste riserve di materie prime naturali o
coltivate, tante volte assoggettate ad uno sfruttamento sconsiderato e più che mai
soggette all'oscillare dei mercati extratropicali;e,soprattutto, immense aree sonnolente,
dominio di civiltà immobilizzate, "sottosviluppate", come oggi si dice, che
ancora non conoscono i benefici dell'organizzazione e della tecnica moderna.
· L'uomo del Mediterraneo: conosce l'atmosfera limpida
e secca che ritaglia nella crudezza della luce, i paesaggi estivi;
· Il lavoro agricolo: seguiva le curve di livello,
già per altro praticato da millenni,e con maggiore arte; infatti sono sisteate in
terrazzi terre di pendenza molto maggiore, nel Mediterranio, come in altre vecchie
civiltà rurali delle Ande o dell'Oriente.
-Gli arcaismi, disprezzabili agli occhi dei visitatori che provengono dai paesi
industrializzati, sono tecniche di lavori familiari, anche se ingegnose ed efficaci. In
Asia ed in Africa la vita rurale e gli insediamenti di coltivatori faticano sopra una
terra che non da redditi senza sforzo, costituiscono, nella maggior parte dei paesi
mediterranei, il fondamento della società.
La Regione Mediterranea: comprende tutti i paesi bagnati dal mare interno
: Portogallo, Giordania, Iraq, Francia (10% del territorio e 9% della popolaz.), Italia
(41% del Territorio e 36% della popolaz.), Albania, Fonte FAO-1959.
Definizione del Mediterraneo: quella corrispondente al clima dell'ulivo.
Sono 6 paesi europei bagnati dal mare interno, 5 paesi Asiatici, e 5
Africani (una ventina di Stati).
Popolazione: 1937: 130ml; 1956: 175ml ; 1980 : 330ml;
Natura del Mediterraneo : Viene definita essenzialmente dalla
posizione,dal clima,dall'articolazione del suo rilievo. Come individualità umana viene
definita:- dai modi di vita e dall'organizzazione politica (impero romano).
-Il Mediterraneo è un mare tra le montagne. A sud il grande massiccio
africano, a nord i frammenti erosi dalle catene erciniche. Il mediterraneo è un mare
profondo. Le sue alte coste scendono bruscamente in grandi profondità. I corrugamenti
diedero origine alle catene mediterranee e la conseguenza dei corrugamenti è la ricca
articolazione delle coste. Il materiale principale dei corrugamenti è il calcare. Detriti
ai piedi dei rilievi, delta formati da tutti i corsi d'acqua, coste sabbiose.
I venti nel Mediterraneo: gli Etesii sono venti regolari che in estate
soffiano dalla Grecia verso l'Egitto.
Il Clima del Mediterraneo: La fascia climatica che abbraccia il
mediterraneo è compresa tra due regimi, differenti ed opposti:
-anticicloni subtropicali, masse d'aria stabile e secca;
-venti occidentali, si caricano di umidità nell'Atlantico si spostano verso est e che
sono sempre causa di precipitazioni. Il limite tra i due regimi non è fisso ma varia con
il movimento apparente del sole nel corso dell'anno. Questa è l'originalità climatica
del mediterraneo, soggetto,nei periodi freddi alle perturbazioni cicloniche, nei periodi
caldi, coperto da una massa di grande stabilità e siccità che determina il carattere
inconfondibile della sua lunga estate senza piogge. Quando l'anticiclone occupa una
posizione molto elevata in latitudine, si possono estendere nel mediterraneo aspetti di
clima desertico: atmosfera luminosa e calda, un cielo azzurro ed un solo cocente. Il
mediterraneo ed il Tropico secco si fondono.
Le depressioni si hanno nelle stagioni di transizione, quando l'anticiclone subtropicale
si ritira o non si espande.
In pieno inverno, tempo luminoso, asciutto con venti impetuosi che favoriscono le gelate
ma non causa nevicate. Pioggie autunnali con punta massima in Novembre e Dicembre e
pioggie primaverili con un massimo secondario in Marzo. Le estremità italiane sono
raggiunte dall'aria umida,proveniente dall'Atlantico, solo alla fine dell'autunno e nel
cuore dell'inverno; un solo periodo piovoso, da fine ottobre (o metà novembre) a febbraio
(eccezionalmente fino a marzo), con il massimo di precipitazioni a dicembre. I versanti
più piovosi sono quelli occidentali e quelli settentrionali,i restanti sono secchi. Le
precipitazioni diminuiscono da nord verso sud. Il carattere principale delle pioggie è la
concentrazione e la violenza con cui si verificano. Si verificano inondazioni
catastrofiche, grandi masse d'acqua che scorrono trasportando e trascinando ogni cosa al
loro passaggio. La pioggia cessa bruscamente come è venuta.
Vegetazione nel Mediterranea: Il manto vegetale è caratterizzato dal
predominio di alberi ed arbusti sempre verdi contrariamente ai boschi dell'Europa media
dove il rigore dell'inverno determina un periodo di riposo vegetativo e quindi alberi
spogli. La veemenza dell'estate, il predominio del caldo e della siccità provoca
trasformazioni xerofitiche e cioè: foglie coriacee e affilate, lanuginose, resine
odorifiche, profumo intenso delle labiate. I boschi primitivi (ormai residui della
vegetazione ) erano dominati da : quercus, il leccio, la sughera che esiste solo nel
mediterraneo occidentale, pino domestico, corbezzolo, alloro, lentisco, cisti, eriche, le
labiate (lavande, rosmarino, timo), la palma nana. Il mediterraneo è una regione priva di
boschi per i vari motivi che si sono succediti nella storia. I boschi (si riducono alle
pinete lungo i litorali o in alcune montagne meno brulle, prodotto più di rimboschimento
artificiale. Grandi estensioni di eucaliptus). La foresta una volta distrutta non trova
condizione favorevoli alla propria ricostituzione. Le fasi successive di questa
degradazione sono:
1- macchia alta (lecci, querce da sughero, corbezzoli, alberi di modeste dimensioni
accompagnati da cisti, eriche e rampicanti) questa formazione vegeta nei terreni sabbiosi
e relativamente umidi;
2- macchia bassa ( cisti, arbusti di resina odorifera che tiene lontano il bestiame
-Cistus ladaniferus-;
3- Insieme rado ( ciuffi di quercie nane, lentisco con labiate profumate); Il Mediterraneo
si identifica con l'area dell'ulivo sensibile al freddo, alle gelate ed all'umidità
dell'aria alla mancanza di piogge primaverili ed alla eccessiva siccità tanto come ai
danni prodotti dalla pioggia durante la fruttificazione.Il clima preferito: senza
irrigazione, inverno mite, precipitazioni moderate, periodo estivo asciutto.
Le lotte nel Mediterraneo:
a- Lotta contro le asperità;
b- lotta contro la povertà dei suoli;
c- lotta contro la siccità;
d- lotta contro l'insalubrità, la malaria, terre acquitrinose;
e- terreni calcari prevalenti, dove il calcare spiega le vicessitudini del suolo e le
difficoltà della sua utilizzazione.
La produzione agraria del Mediterraneo: Oggi- piante che sono comuni
all'europa,cereali da spiga e patate; piante delle regioni aride, palma da datteri; dei
paesi caldo-umidi, mais, tabacco, riso, canna da zucchero arancio; proprie del territorio,
l'ulivo, fico, vite, il carrubo, la lenticchia, i piselli, la fava, il lino ed ultima
arrivata la barbabietola ed erbe da pascolo.
Dall'Egitto: una varietà di grano ed una di orzo.
Dall'Asia: il lino dai semi fini, il grano tenero,molti legumi e la maggior parte delle
piante da frutto: noce, mandorlo, melo, pero, melo cotogno, pesco, albicocco, melograno,
ciliegio.
Le colture più antiche: il frumento, l'orzo ed i cereali.
Ancora prima dei Fenici e dei Greci: il vino e l'olio ed il pane (o meglio torte di farina
cotte alla brace), il fico, una varietà di fagiolo, la fava, i ceci, la fibra tessile, il
lino.
Dalle conquiste di Alessandro vennero: il pesco e l'albicocco, il cedro, il cotone.
Durante l'impero di Giustiziano: il gelso, il baco da seta, che si diffusero a partire dal
sud dell'Italia.
Dai popoli Germanici: segala.
Dagli Arabi: il riso, il limone, l'arancia amara, la canna da zucchero.
Dall'America: mais, il fagiolo, la patata, il tabacco, l'agave americana e l'opunzia (o
fico d'India).
Dalla Cina i Portoghesi portarono: l'arancia dolce.
La base dell'agricoltura delle terre basse (dove la foresta primitiva fu estirpata): i
cereali - sementi - (gli alberi da frutta sono posti intorno l'abitazione per lasciare
libero il lavoro dei campi)
La collina e la montagna : gli alberi e gli arbusti. La castagna sulla montagna, il fico e
l'opunzia in collina con l'olivo e la vite.
Il rendimento della semina: 13 q.li per ettaro nel sud della Francia ed
in Jugoslavia; 12 in Grecia; 9 nella penisola Iberica ed in Turchia; 8 in Marocco
settentrionale; 7 in Algeria; 5 in Tunisia;( 36 in Olanda; 27 in Gran Bretagna).
A proposito della vite, pare che in Grecia, per la prima volta, la selezione e
l'ibridazione crearono, tra i piccoli ed acidi frutti di una vite rampicante, i grappoli
grandi e succosi dai quali si può fare il vino.
La montagna fa risaltare i frutti più per il loro sapore ed aroma che non per la
grandezza.
La potatura della vite: la potatura le abbrevia la vita meno di 30 anni
mentre la vite spontanea e rampicante può vivere secoli.
La conservazione del vino crea la diffusione dell'arte della ceramica. Nell'antichità era
conservato, Grecia e penisola Iberica, in grandi orci di argilla spalmati di pece per
renderli impermeabili,coperti da una pelle di capra e con un'apertura per la cannella.
Ancora oggi in Grecia il vino comune ha un pronunciato gusto di resina. Poi vengono
sostituiti con gli otri facili da collocare sul dorso degli animali.
L'orto nel Mediterraneo: Primo problema l'irrigazione. Se l'irrigazione
si installa il rendimento del terreno irrigato è elevato in quanto l'acqua si regola alle
necessità della pianta.
Dal sec. XIX : la seta (il baco si nutre con la foglia di gelso, la carta è rifornita
oggi in parte con i pioppi irrigati, la coltivazione dei fiori, di cotone, gli aranci, la
canna da zucchero, il riso, la coltura degli ortaggi).
Il clima ed il calendario rurale: per San Michele -29 Sett., le piogge
dell'equinozio indicano l'inizio dell'annata agricola, preparazione del suolo ammorbidito,
inizio delle semine, vendemmie, raccolta frutti. Nel periodo fresco, Ottobre, la raccolta
e la molitura delle olive, così la castagna. Nel periodo freddo e secco, indurendo il
terreno, impedisce i lavori agricoli. Nelle aree di coltura estensiva di cereali si fa
l'aratura preparatoria e qualche tempo dopo si compie un'altra aratura perpendicolare alla
prima. Cominciano frattanto a spuntare i germogli e si procede alla monda dalle erbacce.
Alla fine della primavera, si trapianta il riso. Segunono le mietiture, la raccolta dei
cereali e subito dopo l'estrazione del sughero, si raccoglie ora la maggior parte della
frutta. Le terre non irrigue con l'estate passano all'immobilismo. Nel terreno irriguo,
per contro, l'estate è l'epoca dell'irrigazione i lavori della terra.
L'alimentazione nel mediterraneo: l'alimentazione ha una oscillazione nel
corso dell'anno, dieta monotona d'inverno a base di grani e patate, dieta varia dalla
frutta alla verdura in estate. Alimentazione ottenuta più dalla terra che dalla pesca e
dal bestiame.
-cuscus : cereali cotti a vapore in uso in tutto il mondo mussulmano.
-churrerias : in Spagna, frittata di farina in lunghi cordoni arrotolati che servono per
inzuppare nel caffè o nel cioccolato.
-farinata : In Liguria, come la churrerias, farina di frumento e ceci ed abbondanza di
olio.
-pizza : Napoli, farina di frumento, olio, pomodori.
-insalate : durante l'estate, frutti ricchi di acqua, cibi piccanti che stimolano
l'appetito ridotto dal caldo.
-frutta ed i sapori profumati dell'orto.
-carne: maiale, bovini ed ovini, montone (mussulmani).
-pesce: sardine e tonno,merluzzo.
-sale : estrazione elevata.
Popolazione del Mediterraneo: intorno i 250 milioni (4% della popolazione mondiale su 1.5%
della superficie emersa). I paesi sono 15.
I Cetacei nel Mediterraneo: Delfino, Balenottera, Capodoglio,
Globicefalo, Zifio, Grampo, Tursiope, Stenella striata.
Il Mediterraneo appare, nel complesso europeo moderno, come la regione più ricca di
varietà e di particolarismi locali, ma allo stesso tempo come la più originalmente
unita, nel clima, nel paesaggio, nelle produzioni, nel lavoro degli uomini. Nell'evidente
unità e nel suo apparente declino appare immerso in una specie di letargo. L'unità si
basa da un lato, su una triada agraria - il pane, il vino e l'olio- l'organizzazione
agraria ed il commercio, dall'altra l'intensa vita di relazione tra le città.
La decadenza del Mediterraneo si deve: - al crollo dell'Impero Romano.
L'Italia è uno dei Paesi aderenti alla Convenzione di Barcellona voluta in sede ONU per
proteggere il Mediterraneo dai gravi problemi che rischiano di comprometterne la salute,
come inquinamento e squilibri biologici. Vero è che il Mediterraneo non riguarda solo il
nostro Paese, eppure proprio l'Italia pare meritarsi un voto piuttosto negativo per la
scarsa attenzione prestata al problema, a cominciare dalla salvaguardia delle coste.
Nei comuni costieri sono state costruite circa 7.765.172 abitazioni (pari al 32% del
totale nazionale) destinate al turismo ed ai soggiorni estivi, utilizzando qualcosa come
150 milioni di metri cubi di cemento. Altro grave danno è l'erosione - interessati al
fenomeno circa 1.500 Km di costa - causata sia dai dissesti idrogeologici del terreno sia
dalle opere di sbarramento che diminuiscono l'apporto di sedimenti dei corsi d'acqua.
Infine l'Inquinamento delle acque: In Italia risultano non balneabili circa 600 Km di
coste. Nel Mediterraneo si riversano gli scarichi fognari ed industriali di tutti i Paesi
costieri e più di 60 grandi impianti, tra industrie chimiche e raffinerie, vi scaricano
ogni anno 1 miliardo e 200 mila tonnellate di acque reflue (ossia composte da metalli
pesanti ed altri inquinanti) . Inoltre non bisogna dimenticare che nel Mediterraneo
circola il 20% del traffico mondiale di greggio essendo, quella che passa per il
Mediterraneo, una delle più importanti rotte del petrolio.
Uno strumento considerato tra i più utili per la protezione delle coste e vita marina è
l'istituzione delle riserve marine. La Legge Galasso del 1982 - che prevedeva tra l'altro
la costituzione di 20 riserve marine - è però rimasta sostanzialmente inapplicata. (Dal
dossier "Il patrimonio costiero italiano" - TCI) .
Notiziari sul Mediterraneo:
-Università degli Studi Mediterranei 2001 Dip. Architettura.
Ha organizzato n.2 Forum "Le città del Mediterraneo"
Dir. : Massimo Giovannini
Lo Scrittore Vincenzo Consolo - Racconta "il villaggio e la piazza nella letteratura
meridionale"
Nel 1998 si è tenuto il I° Forum
-Comune di S. Pietro a Maida (4/7/01) La Fondazione "Università Italiaca"
Prof. Mario Giancotti
Realizzazione di un Centro museale internazionale per la valorizzazione delle diversità
alimentari del Mediterraneo. |